L’enciclopedia libera che oramai da 10 anni è operativa sul web adotta la strategia del silenzio e protesta.

Wikipedia incrocia le braccia contro il disegno di legge in discussione in questi giorni in Parlamento.

Nello specifico il decreto legge contiene al suo interno la norma definita ‘ammazza blog’ che prevede la rettifica obbligatoria di ogni contenuto pubblicato da parte di un gestore informatico, se richiesto da un’eventuale parte offesa dal contenuto pubblicato.

Il gestore di sito informatico, blog, sito, giornale online, che sia non ha ne la possibilità di replica, ne la possibilità di rifiutare la modifica da effettuare entro 48 ore, pena? Una multa fino a 12.000 euro.

Sostenendo la propria neutralità e la propria volontà di rimanere libera e aperta, Wikipedia si oscura da se.

 Effettuando infatti una qualsiasi ricerca su Wikipedia si viene dirottati verso un comunicato giustificativo che spiega le ragioni del dissenso e del blocco apportato alle proprie pagine.

Le proteste sul web e sui social network già si fanno sentire, mentre dal Parlamento si attendono notizie.

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