Una questione alquanto delicata è quella che identifica il lavoro di scrittura nel web. In particolare per tutto ciò che concerne il SEO e il Copywriting. In un binomio in cui la SEO è l’aspetto più strutturale di un contenuto e il copywriting ne è la parte più creativa.

Si insatura una complementarità che avvalora il prodotto per raggiungere come obiettivo finale il bisogno di informazione insito in un utente che fa una ricerca ben specifica.

La SEO è sicuramente una tecnica imprescindibile nel momento in cui si sceglie di produrre contenuti per il web e il copywriting è una funzione imprescindibile per la qualità di un’informazione, che deve arrivare in modo chiaro e “umano”.

È fondamentale rispettare le regole della SEO in occasione della giusta pratica di copywriting, insita nella costruzione informazioni orientate al web.

Senza cadere nella meccanizzazione e nell’errore del keyword stuffing è necessario che una parola chiave venga utilizzata in un modo corretto, che non costringa alle regole anche l’utente finale, che, e questo è fondamentale, non deve essere visto come un robot ma un essere umano, fondamentalmente creativo.

Utilizzando solo le tecniche Seo spesso si rischia di cadere in un’accezione palesemente meccanica, il cui prodotto è un contenuto realizzato solo per essere ben posizionato sui motori di ricerca, escludendo, in modo quasi totale, il punto di vista dell’utente finale.

In questo modo non si fa altro che perdere di vista l’obiettivo che è lo stesso dei motori di ricerca, ovvero restituire un risultato “umano” all’utente che sta effettuando una ricerca.

Il “copywriting” diventa fondamentale per evitare la spersonalizzazione dei contenuti e funge da collante tra tecnica e creatività per offrire un risultato di vera qualità.

I bisogni degli utenti prima di tutto, ed è a questo principio al quale risponde un motore di ricerca, come Google, che sempre più orienta la creazione di contenuti verso la semantica.

Cosa vuol dire semantica, si tratta di analizzare il messaggio che viene costruito per raggiungere il famoso “lettore modello” di cui parla Umberto Eco, per esempio.

È necessaria, quindi, prima di tutto, una visualizzazione veloce della forma del testo, quindi di una buona formattazione, che evidenza parole chiave e tematiche attraverso la giusta struttura visiva del testo.

I link permettono di contestualizzare i contenuti e incrementare, eventualmente, l’informazione che si  vuole dare arricchendola di ulteriori rimandi, che vanno a costruire il giusto bagaglio culturale per meglio comprendere la ricerca che l’utente finale effettuerà.

In un certo senso si deve incentivare e agevolare tutto il lavoro di ricerca finale e direzionare, fare approdare al nostro messaggio, la maggiore quantità di persone.

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